Chiesa e scalinata di Trinita' dei Monti, 1856 ca.

 

 

 

Le pendici di Trinità dei Monti furono un soggetto particolarmente caro ai primi fotografi attivi a Roma, legati al clima artistico ed internazionale che caratterizzava il Caffè Greco a via Condotti dal quale si godeva la vista qui ritratta; immagini di questo tipo denotano la chiara derivazione dal vedutismo pittorico dei primi documenti fotografici. Presso il chiosco che compare a destra nella fotografia, si notano alcune impronte sfuocate, i cosiddetti "fantasmi fotografici":  labili segni lasciati sul negativo da persone entrato troppo rapidamente nel campo fotografico per poter rimanere impresse sul negativo data la considerevole lunghezza dei tempi di posa (20 minuti e più). L'archivio Fotografico Comunale conserva 13 stampe eseguite da vari fotografi non identificati e datate tra il 1853 e il '56, accomunate dalla particolarità di recare tutte il publicetur pontificio.

 

La piazza è uno dei punti più caratteristici ed offre uno splendido panorama sul centro di Roma. Dominata dalla facciata della chiesa della Trinità dei Monti, costruita nel 1502 e consacrata nel 1587 da Sisto V, che ne fece un punto chiave del suo ambizioso piano urbanistico, divenne il punto di partenza della Via Felice, poi Sistina, rettifilo che conduceva i pellegrini alla basilica di Santa Maria Maggiore. Al centro della piazza è l'obelisco, punto di convergenza di diverse strade. Imitazione romana degli obelischi egizi, risale all'epoca imperiale, proviene dagli Orti Sallustiani, ma venne qui collocato come elemento di raccordo tra la chiesa e la scalinata.

 

I geroglifici vennero scolpiti a Roma imitando quelli dell'obelisco di Piazza del Popolo.  All'angolo formato dalla convergenza di Via Sistina e Via Gregoriana è Palazzetto Zuccari, progettato da Federico Zuccari e noto con l'appellativo di "casa dei mostri" perché le finestre ai lati sono modellate a bocca di mostri. Venne abitato dalla regina di Polonia Maria Sobiesky. Proscenio alla chiesa è la monumentale scalinata di Trinità dei Monti progettata nel 1726 da Francesco De Sanctis e realizzata completamente in travertino.

 

Scegliendo come nume ispiratore il numero tre, in onore della chiesa della Trinità, il De Sanctis crea una serie di rampe divise in tre parti che poi si congiungono e subito convergono in due direzioni in un alternarsi di convessità e concavità delle pareti, di gradinate e piani di sosta. Dal 1951 nel periodo aprile-maggio si tiene una grande esposizione di azalee che danno alla scalinata un fascino tutto particolare.

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