Piazza Navona, 1850.

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E’ la piazza più caratteristica della città; tutto il quartiere dove è situata con le strade strette ed i vicoli scuri, i palazzi chiusi testimoniano di un mondo passato e di una tradizione gloriosa e piena di fascino. La storia della piazza risale all’antica Roma. Su tutta l’area sorgeva il vastissimo circo dell’Imperatore Domiziano, sulle gradinate del quale sono edificate oggi le case che circondano l’odierna piazza. Qui si svolgevano finte battaglie navali, grandiosi spettacoli pubblici, giuochi ecc. Più tardi, sebbene il complesso fosse andato in rovina fino a scomparire, sul luogo il popolo continuava a divertirsi. Nel medioevo le festività popolari continuavano a svolgersi qui. Anche nel XIX secolo i commedianti girovaghi con le loro buffonerie, divertivano qui il popolo che, nelle domeniche e nelle feste del mese di Agosto, sostava a lungo a sguazzare nell'acqua fatta traboccare dalle fontane, con gran divertimento dei cardinali e dei ricchi, i quali dalle loro vetture gettavano denari a piene mani per aumentare la gaiezza popolare.

 

Oggi resta il grande mercato di Natale, che richiama alla vita tutto il passato della piazza. La forma odierna della piazza rettangolare, con le fontane, la chiesa di San Agnese, il Palazzo Pamphili e le case d'affitto che la circondano, era già costruita tra il 1600 ed il 1700. Da quei tempi quasi nulla è stato mutato ed in questo fatto sta il segreto che la caratterizza. Il Papa Innocenza X iniziò la sistemazione della Piazza, fino allora sporca e trascurata, con la ricostruzione del Palazzo Pamphili che ordinò a Girolamo Rainaldi. Il grandioso palazzo con la sua massa semplice diede subito a tutto l'ambiente un carattere distinto al quale si poggiarono dopo le altre costruzioni. L'interno è notevole per le decorazioni del salone con affreschi di Pietro da Cortona, rinomato artista fiorentino. Il papa fece anche innalzare la chiesa di San Agnese, sul luogo dove la santa subì il martirio.

 

Già nel medioevo si era qui innalzata una prima chiesa sulle mura del Circo. I resti di questa si vedono sotto la chiesa odierna.  La chiesa è opera del Borromini (1645-50). L'artista fu particolarmente criticato e deriso per l'ondeggiamento barocco della facciata, per la leggerezza delle torri e della cupola, e per la concezione arditamente nuova di tutto l'insieme. Il più spietato dei critici fu il suo eterno rivale Bernini. L'artista, sofferente e debole di nervi, venne tanto afflitto dalle critiche incessanti che finì coi suicidarsi. L'interno della chiesa è di Carlo Rainaldi, abbondantemente decorato in conformità allo spirito barocco. Il papa fondatore Innocenzo X vi ha qui sepoltura. Ultimata la piazza, il pontefice continuò ad abbellirla con la costruzione di due fontane. Una di queste, capolavoro del Bernini, è la centrale Fontana dei Fiumi.

 

Sul gruppo delle rupi siedono i giganti simboleggianti i fiumi dei quattro Continenti: il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio della Plata. In alto s'alza l'obelisco di Domiziano. L'altra, davanti al Palazzo Pamphili, è la Fontana del Moro. La terza fontana, situata all'altro lato della piazza è opera recente del secolo XIX. Oggi la piazza è circondata da caratteristici caffè e wine-bar, al centro della piazza i pittori espongono le loro opere, e i romani, grandi o piccini, vengono a passeggiare creando un'armonia indissolubile tra arte, storia e vita vera.

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