Tratto di mura Aureliane presso porta San Paolo, 1864-66.

 

 

 

Fiato sul collo

Le Mura Aureliane furono costruite tra il 270 ed il 273, dall'imperatore romano Aureliano per difendere la città di Roma, capitale dell'impero romano dagli attacchi dei barbari. In quel periodo la città si era sviluppata bene oltre le vecchie Mura serviane, costruite in realtà durante la Repubblica romana, protetta da parecchi secoli di espansione di Roma; ma la nuova minaccia, rappresentata dalle tribù barbare che fluivano alla frontiera tedesca, non poteva essere controllata dall'impero romano, allora nella difficile crisi del terzo secolo.

 

Sotto Flavio Augusto Onorio le mura e le porte furono restaurate. Anche i papi modificarono profondamente le mura, per adattarle alle armi da fuoco. Le mura Aureliane, che nell'antichità correvano per circa 19 km, sono lunghe, oggi, 12,5 chilometri. Per costruire rapidamente le mura e per motivi economici e militari, molte costruzioni furono incluse nelle mura stesse. Fra loro, l'Anfiteatro Castrense e la Piramide cestia. Più tardi accanto alle mura è stato costruito il Cimitero protestante di Roma.

 

 

Porta San Paolo, così chiamata dalla vicina basilica, è l’antica Porta Ostiense, aperta nelle Mura Aureliane, interessante per il suo sistema difensivo rimasto pressoché intatto. La parte esterna, contemporanea alle mura ma modificata da Onorio all’inizio del 5° secolo d.C., è a un fornice, sormontata da una galleria e affiancata da due torri cilindriche merlate; la controparte interna, a due fornici, collegata alla porta da muri a tenaglia, è dovuta a Massenzio (inizio 4° secolo d.C.) ed è ornata da un’edicoletta medievale tra colonnine. Nel 594 d.C., sfondando le ultime resistenze, vi passarono i Goti condotti da Totila. Da questa porta aveva inizio l’antica Via Ostiense che allacciava Roma con Ostia e con i porti sul mare.

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