Colosseo, 1860.
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L'anfiteatro
Flavio, da tutti conosciuto come il Colosseo,
è forse il monumento più famoso del mondo: la gigantesca costruzione a
pianta ellittica, con i suoi
Scale e
gallerie davano accesso ai vari settori delle gradinate. Nelle gallerie si incontrava
di tutto, venditori di ceci, di bevande calde e di ricordini, gente che
affittava cuscini e coperte agli spettatori notturni. Affacciandosi dai piani
alti si poteva ammirare uno spettacolare colpo d'occhio sulla città più
grande del mondo. Non si conosce il nome del geniale costruttore, forse
Rabirio, l'architetto di Domiziano, o un certo Gaudenzio. Voluto
dall'imperatore Vespasiano per
celebrare la grandiosità dell'impero ed inaugurato dall'imperatore Tito nell'80 d.C., il Colosseo fu
costruito in una valle tra i colli dell'Esquilino, del Palatino e del Celio
prosciugando un laghetto utilizzato da Nerone per
In uno solo di essi, voluto dall'imperatore Traiano, e durato ininterrottamente per 117 giorni consecutivi, morirono sull'arena più di novemila gladiatori. Sull'Arena venivano montate a tempo di record incredibili scenografie per rendere più eccitante i combattimenti che duravano dall'alba al tramonto e spesso, illuminati da fiaccole, fino a notte fonda. I più sanguinosi, le sportule, inventate dall'imperatore Claudio, consistevano in mischie furibonde di centinaia di gladiatori tutti contro tutti dove la strage doveva compiersi nel più breve tempo possibile.
Sotto l'arena un inestricabile labirinto di sotterranei ospitava gladiatori e belve feroci. E in questi gironi infernali, tra strepitii, urla, ruggiti, i protagonisti dello spettacolo attendevano di emergere alla luce abbagliante dell'arena, dove li aspettava un pubblico in delirio, utilizzando montacarichi e piani inclinati per un'apparizione di grande effetto. Al Colosseo sono legate le feroci persecuzioni dei cristiani, interrotte ad opera dell'imperatore Costantino che nel 313 d.C. vieta i combattimenti tra gladiatori e proclama il Cristianesimo religione ufficiale dell'impero. |