Porta Pia.

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Tra il 1561 e il 1565 l’antica Porta Nomentana venne sostituita dalla Porta Pia per ordine di Pio IV (donde il nome) e fu costruita su disegno di Michelangelo. La porta, costruita lungo il perimetro delle Mura Aureliane, nasconde una piccola curiosità legata alla decorazione della facciata interna dove un motivo di patene cinte da una stola e con al centro un cubo di marmo rende perfettamente l'idea che si tratti di bacini da barbiere con un asciugamano intorno e un pezzo di sapone al centro, giustificando la credenza popolare (non del tutto infondata) di uno scherzo di Michelangelo che volle così alludere all’origine di Pio IV Medici, che non apparteneva alla celebre famiglia fiorentina ma pare fosse discendente di barbieri milanesi.

 

Nonostante ciò, il papa ebbe comunque il permesso di alzare le insegne medicee e, visto il profondo legame che univa la casa Medici e Michelangelo, quest’ultimo volle “vendicarsi” in questo modo. Senza dubbio, la grande fama della Porta è legata alla celebre “breccia”, aperta, a breve distanza da essa, nelle mura della città dai bersaglieri italiani il 20 settembre 1870 questa data mise fine al dominio del papato e Roma divenne la capitale d’Italia. A ricordo di questo evento è stato posto, nel punto dove fu aperta la breccia, un monumento in marmo e bronzo da quattro lesene che fiancheggiano dei riquadri contenenti le iscrizioni con le cornici in marmo di Frigia che celebrano il ritorno all’Italia di Roma e i caduti durante il combattimento.

 

Dinanzi al monumento (originariamente era situata al centro della strada ma per ovvi motivi di viabilità fu spostata quasi a ridosso delle mura) si trova la colonna in granito grigio sulla quale, al di sopra di un capitello ornato da panoplie, si erge la statua della “Vittoria Alata”, qui posta in occasione del 25° anniversario della presa di Roma (nella foto sotto si vede il luogo dove fu aperta la breccia). La facciata esterna di Porta Pia ospita due statue di San Agnese e di San Alessandro, ivi collocate dal Vespignani nel 1851 all’interno di apposite nicchie, per volontà di Pio IX che volle così ricordare lo scampato pericolo causato dal crollo della sala d’udienza del convento di San Agnese, dove il papa si era recato in visita.

 

Durante il cannoneggiamento del 1870, le due statue subirono un grave danno e, dopo un lungo restauro, furono ricollocate in sede nel 1929 (anno della stipula dei Patti Lateranensi). Le due facciate della porta sono unite da bassi fabbricati che formano un cortiletto dove è situato il Museo Storico dei Bersaglieri: vi sono conservati ricordi della spedizione di Crimea, delle campagne d’indipendenza, delle guerre coloniali e delle guerre mondiali e, tra i tanti cimeli della guerra 1915-1918, un lembo del drappo bianco di resa sventolato dagli austriaci il 3 novèmbre 1918. Fuori della porta, in mezzo al piazzale di Porta Pia, l’alto Monumento al Bersagliere, commissionato da Benito Mussolini nel 1932 all’architetto Mancini e allo scultore Morbiducci.

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