Campo dei' Fiori.

Bianzino

 

Grillo68

La piazza di Campo dei Fiori a Roma deve la sua fama all'episodio che vide il filosofo Giordano Bruno arso sul rogo dall'Inquisizione cattolica per l'accusa di eresia il 17 febbraio del 1600. L'esecuzione è oggi ricordata da una statua eretta nel 1889 e posta nel centro del Campo dei Fiori su iniziativa del poeta Pietro Cossa ed opera dello scultore Ettore Ferrari. La toponomastica del luogo, che alcuni propongono di far risalire al fatto che una delle amanti dell'Imperatore Pompeo, Flora, avrebbe vissuto in quest'area, è più probabilmente da attribuirsi all'aspetto di totale abbandono che la piazza, invasa da piante e fiori, mostrava nel XV secolo.

 

Oggi Campo dei Fiori, lontano dai più consueti itinerari turistici, rappresenta uno dei luoghi dove Roma manifesta con maggior trasparenza il suo carattere più autentico dalla prima mattina con il mercato all'aperto, fino a notte inoltrata con l'intrattenimento offerto dai bar, ristoranti e trattorie della zona. In questa piccola e controversa piazza e nelle sue stradine limitrofe si respira un atmosfera insolita, mista tra storia e romanità. Al centro la statua di Giordano Bruno, il filosofo arso vivo qui per ordine del Tribunale dell’Inquisizione. La sera i gradini del monumento si affollano come i locali che circondano la piazza, mentre la mattina prende vita il più tipico, chiassoso, mercato romano.

 

L'itinerario prosegue in fondo al campo a sinistra dove Via dei Baullari ci conduce a Piazza Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia. Il palazzo venne iniziato nel 1514 da Antonio Sangallo il Giovane, continuato dopo la sua morte (1546) da Michelangelo e successivamente terminato da Giacomo Della Porta. All’interno la celebre galleria, [20 metri per 6] affrescata da Annibale Carracci con l’aiuto del fratello Agostino e dei pittori Domenichino e Giovanni Lanfranco. Ad ovest della piazza risalta la graziosa chiesetta di Svezia di Santa Brigida e proseguendo dritti, per Via di Monserrato, ci ritroviamo davanti alla chiesa di San Girolamo, sorta nel Medioevo e ristrutturata nel 1600. All’interno la Cappella Spada, splendente di marmi policromi, è una delle ultime opere del Borromini (1660). Pochi metri più avanti una targa situata al n° 12 ci ricorda che qui un tempo si trovava il carcere di Corte Savella, dove l’undici settembre del 1599 venne prelevata la giovane Beatrice Cenci, accusata di aver fatto uccidere il padre e condotta al patibolo.

 

Tornati a Piazza Farnese superata l’ambasciata voltiamo alla seconda a destra per Via del Polverone dove si trova l’importante Galleria Spada. Tra gli autori esposti il Domenichino, Guido Reni, Orazio e Artemisia Gentileschi. Usciti dalla pinacoteca continuiamo dritti per Piazza di Quercia e Via dei Balestrari che porta su Via dei Giubbonari. Qui, voltando a destra, arriviamo alla chiesa di San Carlo ai Catinari, costruita da Rosato Rosati (1612-20). Usciti dalla chiesa attraversiamo Via Arenula per voltare a Via di Santa Maria del Pianto. La strada conduce al Portico d’Ottavia, eretto da Quinto Cecilio Metello nel 146 a.C, in seguito rifatto da Augusto tra il 27 e il 23 a.C che lo dedicò alla sorella Ottavia, per essere successivamente ricostruito nel 203 da Settimio Severo e Caracalla.

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